
Nel corso del 2022 si sono verificati oltre 165.000 incidenti stradali in Italia, con conseguenze drammatiche: 3.159 persone hanno perso la vita.
Questi incidenti coinvolgono diverse categorie di utenti della strada: 16 incidenti riguardano monopattini, 70 ciclomotori, 166 autocarri, 205 ciclisti, 485 pedoni, 781 motociclisti, 1.375 automobilisti e 61 sono classificati come non definiti. Inoltre, si contano ben 223.475 feriti.
L’analisi dei dati relativi al 2022 evidenzia, come del resto accaduto nel mondo del lavoro, che il ritorno alla circolazione economica ha portato ad un aumento dei dati degli incidenti e delle perdite di vite umane.
Tuttavia, emerge anche una nota positiva: la tendenza al ridimensionamento degli incidenti e delle vittime sulle strade, avviata più di vent’anni fa, continua inesorabilmente (nel 2001 gli incidenti erano 263.100, nel 2019 sono scesi a 172.553). Uno sguardo approfondito ai dati rivela che sono soprattutto gli uomini a essere coinvolti negli incidenti mortali: su un totale di 2.245 conducenti deceduti, ben 2.014 erano uomini, ovvero il 90% del totale, dato perfettamente in linea con quello “lavoro”. Nel solo ambito dei motociclisti, la percentuale di uomini che perde la vita supera il 93%, mentre tra gli automobilisti è oltre l’80%. Tra i passeggeri deceduti, 240 erano uomini su un totale di 429, rappresentando il 56% del totale. Nei 485 incidenti in cui sono rimasti coinvolti pedoni, ben 325 erano uomini, costituendo il 67% dei decessi. In modo tragico, si contano 39 bambini deceduti in incidenti stradali, di cui 12 avevano meno di 5 anni; complessivamente, sono stati 107 i minori uccisi sulle strade.
Le fasce di età con i tassi specifici di mortalità più elevati sono le seguenti: 85-89 anni, con 106 morti ogni milione di abitanti; 80-84 anni, con 85,8 morti ogni milione di abitanti; e 20-24 anni, con 80,6 morti ogni milione di abitanti. Sorprendentemente, il 28,5% degli incidenti è costituito da incidenti a veicoli isolati, ovvero quelli che coinvolgono un solo veicolo. Tuttavia, è allarmante notare che questi incidenti rappresentano quasi il 50% del totale degli incidenti mortali (1401 incidenti su 2958, pari al 47,4%). Inoltre, il 3% degli incidenti isolati si traduce in perdite di vite umane.