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Micobatteri non tubercolari: cosa sono e quali malattie determinano

Il factsheet dell’INAIL illustra in dettaglio la potenziale pericolosità dei micobatteri non tubercolari. Questi patogeni sono presenti in bacini di acque naturali e in condotti artificiali, nel terriccio e in paludi salmastre. Patologie a essi riconducibili, talora non facilmente diagnosticabili, sono state rinvenute in lavoratori esposti a fonti ambientali contaminate.

Ecco le informazioni riportate in nota INAIL: “Sono microrganismi molto diffusi, in grado di crescere in ambienti con nutrienti scarsi e a basso contenuto di ossigeno. Presenti in acque naturali come laghi, fiumi e stagni, sono rilevabili anche in condotti artificiali come i sistemi di distribuzione dell’acqua di case e ospedali o in serbatoi di accumulo. Nel suolo abbondano in torbe, terricci e in paludi salmastre. I micobatteri non tubercolari (MNT) sono definiti patogeni opportunisti, cioè generalmente innocui ma potenzialmente atti a provocare patologie in soggetti affetti da malattie polmonari preesistenti o con una risposta immunitaria deficitaria. Normalmente, la gran parte di individui in buono stato di salute non sviluppa alcuna patologia.

Dei micobatteri non tubercolari e del rischio alla loro esposizione da parte dei lavoratori si occupa una scheda scientifica redatta dai ricercatori del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail. Come per altri articoli, studi e report di ricerca, è disponibile sul portale dell’Istituto, nel catalogo generale fra le pubblicazioni all’interno della sezione “Comunicazione”.
Passando all’analisi dei principali fattori di rischio infettivo, essi sono rappresentati, oltre che dalla citata immunodeficienza, anche dall’esposizione a fonti ambientali contaminate durante attività quotidiane come il giardinaggio o attraverso il normale uso di docce e impianti termali. In ambito occupazionale, patologie riconducibili a MNT sono state riscontrate in giardinieri, geologi, addetti a impianti di depurazione, operai del settore automobilistico, nonché a lavoratori delle industrie di vetro e metalli.

Riguardo infine alle misure di prevenzione negli ambienti di lavoro, esse risentono delle conoscenze parziali del rischio di esposizione a questi batteri. A fronte dell’indisponibilità di protocolli standardizzati per il campionamento e l’identificazione delle specie patogene in matrici ambientali e, in mancanza di indicazioni specifiche su misure adeguate di protezione, la scheda Inail insiste sulla necessità di una diagnosi precoce di patologie respiratorie in atto, su cui potrebbe innestarsi successivamente la “malattia polmonare da MNT”. Occorre quindi rivolgersi al proprio medico qualora i sintomi di una infiammazione delle vie aeree con tosse, rinosinusite, febbre o astenia non si risolvessero in breve tempo”. Per approfondire, si consulti il sito INAIL:
https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogo-generale/pubbl-rischio-esposizione-microbatteri-non-tubercolari.html

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